Carico e scarico

Pubblicato in I consigli del coach
Lunedì, 16 Dicembre 2019 18:31

Quando si discute di allenamento si fa riferimento quasi sempre allo sviluppo del carico, ossia alla metodica di somministrazione dello stimolo allenante per quel determinato obiettivo.

E' da rilevare che non può esistere prestazione sportiva se non vi è la somministrazione di un carico allenante, ma è anche vero il contrario, e cioè che la massima prestazione si ha in assenza di carico o con un carico moderato.

Questa affermazione, apparentemente contraddittoria, può essere spiegata semplicemente affermando che lo stimolo allenante proposto, ha la funzione di rompere l'equilibrio biologico dell'atleta.

Infatti subito dopo la somministrazione di un carico ben strutturato l'atleta si trova in una condizione biologica di calo di prestazione, in quanto la rottura dell'equilibrio omeostatico non consente, subito dopo, una buona prestazione sportiva.

Un semplice esempio all'affermazione soprastante può essere quando un atleta, che ha subito uno stress importante (ad esempio un allenamento molto intenso), subito dopo non è in grado di ripetere la prestazione appena conclusa.

Questo perché deve esistere un periodo biologico di ripristino dell'equilibrio omeostatico che è in funzione di diverse variabili e varia da persona a persona.

In questo lasso di tempo l'allenatore, a seconda delle esigenze, ha due strade:

1) Ripetere un ulteriore allenamento intenso ma di entità inferiore a quello precedente, in modo da creare una depressione biologica ancora maggiore da recuperare più avanti nel tempo

2) Dare un periodo di riposo (es. allenamento leggero) per avere una prestazione superiore successivamente

In tutti e due i casi l'elemento comune è che la prestazione sportiva ricercata, dovrà essere preceduta da un periodo di "assenza di carico o carico moderato"

 

Nicola Capra Allenatore FITRI e Personal Trainer Issa Italia

Letto 3238 volte